SILENT BOX ad HOMI 2016
L’inconfondibile design di Studio7B, sbarca ad HOMI 2016 con l’innovativo progetto del giovane designer Giovanni Tomasini; entrato a far parte dell’elite del design lombardo, grazie all’iniziativa “Design Competition Creativit೓. Il prestigioso contest, promosso da Regione Lombardia in collaborazione con Unioncamere Lombardia, ADI – Associazione per il Disegno Industriale e Fiera Milano, ha permesso a 40 creativi under 35 di dar forma alle proprie idee, grazie ad un riuscitissimo matching con le aziende del territorio; nonchè esporre al pubblico i prototipi funzionali appositamente realizzati ed esposti in anteprima ad HOMI MILANO, la fiera dedicata all’abitare ed agli stili di vita.
SILENT BOX è un “oggetto provocazione”, un gadget anti-tecnologico, che permette di sconnettersi dal mondo e prendersi una pausa dal caotico e ridondante universo digitale. Un’elegante scatola, sottile e levigata, in rame massiccio altamente conduttivo; una volta riposto al suo interno lo smartphone e chiuso il coperchio, l’oggetto rivela la sua vera natura, trasformandosi in un’impenetrabile gabbia di Faraday, dal quale il dispositivo non può ricevere nè inviare il benchè minimo segnale. Basta scostare il coperchio ed all’istante il telefono all’interno riprende ogni contatto e funzione.
Perchè non spegnere semplicemente il telefono? Perchè spesso risulta difficile, soprattutto a livello psicologico, premere il tasto OFF sul proprio smartphone o disattivarne le funzioni; Giovanni Tomasini ha pensato SILENT BOX perchè fosse appunto un’oggetto tanto semplice quanto intuitivo, un semplice gesto per prendersi un attimo di tregua da continue e imperterrite notifiche, spesso futili e superficiali.
Un concetto che è piaciuto tantissimo sia alla giuria del Design Competition Creatività³, che ha ammesso l’idea nei “quaranta oggetti che dimorano nel futuro”; che al pubblico della fiera, entusiasta del nuovo modo di “essere social” lanciato con SILENT BOX.
Proprio così, SILENT BOX non è infatti un’espediente per isolarsi, ma bensì per riconquistare il proprio tempo, cenare con gli amici e la famiglia, senza avere perennemente lo sguardo su un display; leggersi un libro in tutta tranquillità; avere una riunione di lavoro senza disturbi e distrazioni o più semplicemente addormentarsi sapendo che lo smartphone sul comodino, vicino alla nostra testa non emetterà alcuna radiazione perchè totalmente schermato.
Il designer bresciano è stato affiancato nello sviluppo del progetto, da Matteo Galbusera, affermato professionista, messo a disposizione da ADI; mentre per la produzione del prototipo si è affidato ad un’azienda leader della prototipazione, la comasca Tecnicad, che ha saputo realizzare nei minimi dettagli, con una mirabile precisione e dedizione di finiture, il modello reale.